Oggi parleremo del fenomeno più aspettato del puerperio con cui si riconosce l’avvenuta produzione iniziale di latte materno.
Avviene solitamente a 36/48 ore dal parto, fino a 24 ore più tardi se si ha avuto un taglio cesareo programmato in quanto viene in questo caso a mancare la stimolazione dell’ossitocina prodotta durante il travaglio.
Dal colostro (densissimo liquido ricco in proteine ed anticorpi che la futura mamma produce già dalla 32 settimana), in seguito alla liberazione di prolattina che è l’ ormone chiave per l’allattamento, inizia la produzione del latte di transizione per poi diventare definitivo, con una maggior quota di lipidi, sali minerali e acqua.
Fondamentale dunque che il neonato possa attaccarsi precocemente per godere dell’alta funzione nutritiva del colostro, ma anche per stimolare la produzione materna di latte.
Molte sono le leggende circa cosa possa aiutare la neomamma: se la birra, raccomandata un tempo, non ha dimostrato di avere proprietà galattogene, sicuramente importante sarà comunque aumentare l’introito di liquidi per mantenere il bilancio idrico.
Tutto starà poi nell’ imparare ad ascoltare il proprio corpo: la montata lattea può infatti manifestarsi in maniera eclatante con mammelle ingrandite, dolenti e alle volte anche un lieve rialzo termico, ma può anche presentarsi sfumata in giorni di lieve tensione mammaria.
Il consiglio è dunque quello di curare il proprio seno, innanzitutto garantendosi che la posizione in allattamento consenta la suzione più delicata del capezzolo contro il palato molle del neonato, evitando di sostenere il seno con le dita a forbice che tirando nel senso opposto a quello della bocca del pupo rischiano di rovinarlo, e ruotando il bambino in diverse posizioni perché stimoli tutta la mammella.
Nel momento in cui arriverà il latte basterà allattare con costanza, evitando pause superiori alle 4 ore e assicurandosi che il seno risulti meno teso a fine poppata: qualora dovesse permanere un senso di tensione alla fine dell’allattamento o in caso non si possa allattare temporaneamente sarà opportuno procedere ad uno svuotamento manuale.
Compiuto con movimenti di pressione a scivolare dall’arcata ascellare verso il capezzolo che andrà delicatamente trazionato in avanti, e’ buona norma che venga seguito da un impacco con acqua fredda ( praticissimo risulta imbeverne un pannolino del piccolo) per decongestionare la mammella.
Se doveste ritenerlo opportuno molto pratico e utile, anche per la conservazione del latte, risulta il tiralatte che può facilitare l’avvio nella produzione qualora la suzione del neonato risulti inefficace e in generale è’ un valido alleato nel lungo termine per la gestione delle poppate, anche con i papà!
Daria (Ostetrica)
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