1)Allattamento al seno: tanti dubbi, tante soddisfazioni!
Ciao mamme,
oggi vi voglio raccontare della mia esperienza trentennale sull’Allattamento al Seno.
Credo, e di questo sono pienamente convinta, che l’allattamento materno sia l’alimento più idoneo per il vostro bambino, oltre ad alimentarlo, è uno dei momenti di maggiore intimità tra mamma e bimbo ma non sempre fila tutto liscio.
Vorrei infatti subito sfatare un mito, allattare è una cosa fisiologica ma non nell’immediato… e mi spiego meglio..
La prima domanda che di solito pongo alla mamma è: VUOI ALLATTARE?
Tutte mi rispondono “ma certo!” ma poi davanti alle prime difficoltà (ragadi, mastiti, ingorghi, il bimbo che cresce poco ecce cc), che creano insicurezza, la loro convinzione o certezza dell’allattamento al seno inizia a vacillare.
Dovete sapere che i primi 10/15 gg vi dovete concedere e offrire a vostro figlio nella serenità che si sta facendo la cosa più giusta per la sua crescita.
Vi spiego quindi quali sono i passi per poter risolvere eventuali difficoltà iniziali per un buon avvio e proseguimento dell’allattamento:
1. Fidarsi del proprio allattamento (non avere l’incubo quotidiano del peso e quindi fare la doppia pesata, una volta a settimana va più che bene);
2. Crederci, non porsi i dubbi ad ogni difficoltà;
3. Attaccare il bimbo il prima possibile (in clinica/ospedale chiedere aiuto e pretendere sostegno dagli operatori sanitari per il buon avvio). La suzione del bambino come sapete è importante per aiutare la produzione del latte;
4. Nei giorni successivi è bene che il bimbo venga attaccato ogni volta che lo richiede ma senza tenerlo troppo al seno, sono sufficienti 10/15 minuti a seno per non insorgere in problemi di ragadi. Il nostro capezzolo non è abituato al trauma della suzione e quindi è bene non esagerare nel trattenere il bambino attaccato e usare delle creme specifiche che si trovano in commercio;
5. La mamma nel momento dell’allattamento deve scaricare tutte le tensioni, scegliere la posizione più comoda. Non ci sono regole ma è importante che la mamma si crei le sue in modo da dare una routine al proprio bambino. Il mio consiglio è solo uno: schiena ben appoggiata, piedi rilassati a terra senza contrarli e buttare via tutte le tensioni.
Ecco qualche mia esperienza:
– Esperienza 1
Giorni fa mi chiama una mamma, ancora in degenza, che dopo circa 15 gg di ricovero successivi al parto non era mai riuscita ad attaccare al seno la sua bambina pur chiedendo aiuto al personale infermieristico. Le aveva provate tutte ma Nulla! Appena la bimba si avvicinava al seno partiva un pianto disperato. Quando aveva chiesto aiuto al personale infermieristico le era stato detto, senza approfondire la situazione, di usare il tiralatte e dare con biberon il latte tirato. Pensate quanta frustrazione per questa mamma…
Tornata a casa ci incontriamo dal vivo e lei esordisce così: “Ho chiamato il mio ginecologo, prendo le pasticche e non se ne parla più!”. Allora tranquillizzo la mamma con una lunga chiacchierata e mi racconta la sua esperienza devastante rispetto all’allattamento e piangendo mi dice “basta non posso più sentire mia figlia che piange disperata ogni volta che le avvicino il seno…”.
Le dico di provarci insieme e mi rendo subito conto che il problema era proprio il capezzolo per via del seno troppo gonfio e teso, così prendo il mio para-capezzoli e attacco la bimba, lei inizia a ciucciare come non aveva mai fatto! Con grande emozione della mamma la sua bimba ciuccia fino ad essere completamente sazia ed oggi la mamma allatta con grande serenità!
Qui stendo una critica al personale infermieristico… nessuno poteva provare ad aiutare questa mamma in difficoltà e cercare di capire quale fosse il suo problema evitando così il suo malessere al punto di dover decidere di non allattare più?
A volte per trovare la soluzione ai problemi non ci vuole un grande sapere ma solo un po’ di buon senso…
– Esperienza 2
Dopo 18 giorni dal rientro a casa vado ad assistere questa Mamma che mi riceve in lacrime e mi racconta che aveva avuto difficoltà nei primi giorni a casa perché il bimbo piangeva giorno e notte senza sosta e non sapeva cosa fare essendo il primo figlio.
Aveva chiamato persino il consultorio per l’allattamento e anche varie associazioni ma tutti gli davano la stessa risposta “attacchi il bambino ogni volta che lo vuole” e lei poverina era arrivata a tenerlo attaccato anche 4 ore consecutive ma il bambino piangeva sempre. Come ho agito? Erano passati 18 gg per cui dovevo verificare se il bambino si alimentava bene al seno, quindi ho fatto il peso nudo ed infatti era cresciuto solo 100 gr in 18 gg…un po’ poco direi!
Facciamo quindi insieme una poppata di prova e il piccolo ciuccia non per nutrirsi ma come se avesse un ciuccio in bocca, quindi mi rendo conto che forse il latte scarseggia. Alla fine della poppata chiedo alla mamma se potevamo usare il tiralatte per vedere e controllare se ci fosse latte…e nulla…non usciva nulla! Quindi inizio ad essere quasi certa che la mamma abbia poco latte e le consiglio di sentire il suo pediatra e chiedergli cosa ne pensava se avessimo iniziato a dare un pochino di latte artificiale, continuando però a darglielo anche dal seno. Il latte non sempre scarseggia in modo uniforme per cui a volte è sufficiente integrarlo durante la giornata.
Ora questa mamma fa un allattamento misto ma felice perché il suo bambino è finalmente sereno, cresce bene e dorme.
E’ davvero importante sostenere nei primi giorni di vita del bimbo la sua mamma che lo allatta e darle le giuste risposte in merito. Io sono una fautrice dell’allattamento al seno ma spesso la mamma incontra delle difficoltà anche di natura tecnica, limiti che non si possono superare ma non per questo si è meno mamme. Spesso mi sento dire dalle mamme che assisto e che non riescono ad allattare: “non sono neanche in grado di alimentare mio figlio, che mamma sono?” Questo dubbio non deve assalirvi perché se si deve ricorre all’allattamento artificiale per motivi oggettivi, si potrà nutrire comunque il proprio figlio con lo stesso amore che daremmo se fatto con il seno.
Di queste esperienze ne potrei raccontare tante ma penso che ogni mamma sia diversa, ognuno ha la sua storia quindi non si può dire alle neo mamme che tutte possono e devono allattare facendo crescere così il senso di inadeguatezza ingiustificato.
Clelia
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